Senti come canta il cuore
Bentornati tra i miei angoli smussati.
Ascolti il tuo cuore? Lo senti cantare?
Il mio canta spesso, soprattutto quando mi emoziono.
Mi emoziono tante volte, e quando scrivo è una di queste.
“Senti come canta il cuore” non è un romanzo strappalacrime come si potrebbe pensare dopo avere letto la trama, ma una storia ricca di coraggio, speranza e magia.
Un filo invisibile che lega due cuori che continuano a cercarsi nonostante un destino avverso stia cercando di allontanarli.
Com’è nato questo romanzo?
La prima idea era quella di scrivere un manuale nel quale racchiudere tutto ciò che avevo imparato nel corso di lunghi anni di studio; tecniche di scrittura, stile, come presentarsi agli editori erano solo alcuni degli argomenti che avrei voluto inserire.
Poi, l’idea ha cambiato forma: perché non romanzare il tutto inserendo comunque i consigli di scrittura?
Una sfida affascinante, stimolante, ma sarebbe servita un’ulteriore buona idea che potesse sostenere quella iniziale. Come inserire le nozioni che di solito si leggono all’interno di un manuale?
Uno scrittore affermato – Marco che scrive storie romantiche con lo pseudonimo “Meli Writer” – e una grave malattia: due punti cardine attorno ai quali costruire la storia.
E poi l’amore, ingrediente irrinunciabile in un romanzo di questo tipo.
Una moglie innamorata che accetta di mettersi in gioco pur di rendere felice il marito. Disposta ad apprendere le tecniche di scrittura per sostituirsi a Marco quando lui non sarà più in grado di scrivere.
Il destino si può combattere, vincere non sempre significa sovvertirlo ma anche accettarlo senza farsi abbattere. Trovare stimoli nuovi, trovare il modo di prolungare il filo anche quando le distanze diventano abissali, trovare, soprattutto, un nuovo modo di comunicare: non più con la voce o con gli sguardi, ma con la mente.
Gli ingredienti sono tanti, mescolati pazientemente per amalgamare il tutto, con la speranza che il risultato finale possa soddisfarvi.
Vi racconto un aneddoto: durante la prima presentazione del libro, nella biblioteca di Tresigallo, una lettrice mi chiese perché avessi deciso di chiamare il protagonista come me.
Non rischi di attirare la sfortuna?
Domanda legittima considerando la grave malattia che aveva colpito il personaggio. Francamente non avevo pensato a questo aspetto, ma ammetto di avere fatto gli scongiuri dopo avere ascoltato il suo dubbio.
Col sorriso, le spiegai che sentivo di appartenere a quel libro, non solo per i sentimenti inseriti, ma anche per avere descritto tanti aspetti della scrittura; la scelta era stata una conseguenza, non avrei potuto chiamare il protagonista con un nome differente.
La lettrice tirò un sospiro di sollievo e mi ringraziò per la riposta.
La vita spesso è difficile, tante volte incomprensibile. Ma non deve mai mancare l’ottimismo, anche quando veniamo investiti da fatti tragici che si rivelano più distruttivi di uno tsunami.
Il nostro cuore deve continuare a cantare.
Una dolce melodia in grado di illuminare i nostri pensieri.
Una melodia che ha consentito a Marco e a Vanessa, i protagonisti del libro, di smussare anche questo angolo.
E voi cosa ne pensate? Scrivetelo nei commenti.
Un caro saluto smussatori di angoli.
Questa pagina ha 1,259 letture totali
Ul libro meraviglioso. Ho lottato insieme a Marco e sostenuto Vanessa, sin dalle prime pagine. Stimola diverse emozioni ma, anche nei momenti piu tristi, è emersa la visione ottimistica della vita dell’autore. Non poteva mancare una riflessione su questo blog!
Super consigliato a tutti!
Grazie, Gianna.
Sono davvero contento che il libro ti sia piaciuto.
Buona giornata.