L’idea
Bentornati tra i miei angoli smussati.
Quando in pieno deserto spunta un fiore, quella è l’idea. L’idea da coltivare, intendo. Perché di idee ne abbiamo tante, ma sono poche quelle per cui vale la pena investire tempo, sudore e denaro.
Come riconoscerle?
Per prima cosa, dobbiamo possedere un ampio bagaglio di conoscenze che possa farci capire se quell’idea è già stata sfruttata, vista e rivista o se è originale e possa portare innovazione.
Poi dobbiamo essere un po’ visionari perché originalità non sempre è sinonimo di successo. Visionari significa prevedere il futuro, capire se la nostra pensata sarà in grado di fare breccia nelle menti altrui o sarà un flop perché non interesserà a nessuno. A quale tipo di pubblico vogliamo rivolgerci? È questa la prima domanda che dobbiamo porci, perché è chiaro che un pubblico giovane avrà gusti diversi da uno adulto.
Altra cosa imprescindibile è riassumere l’idea in poche righe, dimenticarcene, distaccarcene, e poi riprenderla in mano, fingere che non sia nostra, capire se può funzionare. Se può essere in grado di provocare emozioni, di farci sentire un brivido. Di prendere per mano il lettore, nel caso di un libro, e fargli spiccare il volo.
Attenzione: una buona idea non deve per forza riguardare un argomento mai visto e sentito, ma potrebbe essere un punto di vista nuovo di un qualcosa che nuovo non è. Una sorta di deja vu vissuto da un’angolazione diversa.
Esempio: l’abbandono di un cane raccontato attraverso gli occhi del padrone non è originale, ma la stessa storia vissuta con cuore e mente del cane potrebbe portare quella ventata di novità di cui parlavo in precedenza.
Una cosa è certa: senza una buona idea sarà difficile tagliare qualsiasi traguardo, nella scrittura ma anche in altri settori. Ogni cosa nasce da qui, che sia un romanzo, una canzone ma anche un’azienda, un sito web o altro.
L’idea è la parte più creativa e per questo affascinante; il resto è duro lavoro, fatica, determinazione e desiderio costante di mettersi in gioco cancellando la parola fallimento dal proprio vocabolario.
L’idea è la base della piramide e più è solida più la piramide che verrà costruita resisterà alle intemperie e si mostrerà in tutta la sua bellezza.
E voi avete delle buone idee?
Una potrebbe essere quella di scrivere un commento sotto a questo articolo per farmi sapere cosa ne pensate.
Un caro saluto smussatori di angoli.
(Immagini scaricate gratuitamente da pixabay.com)
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Per me l’idea nasce dalla necessità di creare qualcosa di utile per sé o per altri, dalla necessità di voler dare la propria impronta nel contesto quotidiano.
È il vero dono che ci permette di dimostrare le nostre capacità.
Ciao, Silvio.
Condivido: una nuova idea può essere davvero considerata un dono.
Buona serata.
Le mie idee più brillanti sono sempre nate da grandi motivazioni, per aiutare amici, per necessità, e a volte, per mettere alla prova le mie capacità.
Ti ringrazio per questo articolo, perché ho potuto riflettere su aspetti della vita che forse non avrei mai pensato di considerare.
Grazie mille per il tuo commento.
Buona serata.