L’incipit: iniziare col botto
Bentornati tra i miei angoli smussati.
L’incipit di un libro è fondamentale perché sia un ottimo inizio che uno pessimo sono una garanzia: nel primo caso di acquisire un lettore, nel secondo di perderlo. Ed è ancora più importante da quando su alcuni store on-line è possibile scaricare un estratto gratuito che coincide proprio con i primi capitoli del romanzo.
Adoro definire l’incipit come una carta d’identità dell’autore perché, oltre a farci apprezzare o meno il suo stile, ci aiuta a capire se è abile nel creare personaggi di spessore, capaci di entrare fin dalle prime righe nel cuore dei lettori.
Ma… come si costruisce un inizio avvincente?
Con una buona idea, soprattutto, e con alcune strategie che vi illustrerò. Farò ricorso alla mia esperienza personale – la mia cassetta degli attrezzi – per portarne alla luce tre.
Uno. Cominciare con un’azione perché un inizio dinamico offre maggiori garanzie di catturare l’attenzione del lettore e, se ben concepito, avrà il potere di farlo immergere “tra le pagine”. In questo modo aumenteranno le possibilità che decida di seguirvi fino al termine della storia.
Pensate a voi stessi calati nella quotidianità: è più probabile che vi fermiate a osservare due individui che si stanno prendendo a pugni o due persone che passeggiano fianco a fianco, in tutta tranquillità? La prima, vero? Non avevo dubbi.
Due. Cominciare con una sorta di cliffhanger, ovvero utilizzando una parte di climax – come ad esempio la prima parte della battaglia decisiva in un romanzo storico – senza svelarne la conclusione, che naturalmente verrà rivelata nella parte finale del libro. Questo è un ottimo modo per tenere incollato il lettore alle pagine, tant’è vero che alcuni autori utilizzano i cliffhanger anche tra un capitolo e l’altro.
Ultima strategia, ma non per importanza, è quella di cominciare con un flashback; narrare un evento del passato significativo che di solito riguarda la vita del o dei protagonisti e che avrà ripercussioni nel corso di tutta storia. Altro ottimo stratagemma per incuriosire il lettore che vorrà capire come quel fatto influenzerà la vita presente e futura dei personaggi. Tutti noi, del resto, siamo stati segnati da qualcosa che è accaduto nel passato; non è vero?
In ogni caso, qualunque metodo scegliate, l’importante è che le prime pagine siano in grado di trasmettere forti emozioni, a voi per primi e ai lettori poi; se ne sarete in grado difficilmente non farete breccia nelle loro menti affamate di libri e del desiderio di spiccare il volo grazie alle vostre parole.
Ancora una volta siamo tornati a parlare di sentimenti; perché la narrativa, al di là di tutti i consigli e delle tecniche di scrittura, è prima di tutto emozione.
Abbiamo smussato un altro angolo? Scrivetelo nei commenti.
Un caro saluto smussatori di angoli.
(Immagini scaricate gratuitamente da Pixabay.com)
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