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Le Segnatrici

Le segnatrici

Bentornati tra i miei angoli smussati.

Un esordio in Piemme di un’autrice, Emanuela Valentini, di cui sentiremo ancora parlare parecchio. Perché ha un’importante gavetta alle spalle che l’ha portata a togliersi già parecchie soddisfazioni, perché ha uno stile potente, una scrittura che entra nel cuore dei lettori, consapevolezza dei propri mezzi ma anche l’umiltà per capire che senza un lavoro professionalmente valido non si arriva da nessuna parte. Tradotto: il solo talento non basta.

Non è un caso se il romanzo Le segnatrici, di genere thriller, sta riscontrando un notevole successo di pubblico e verrà tradotto in tantissimi Paesi stranieri.

Foto_forestaUna storia strutturata alla perfezione, ricca di colpi di scena, fino ad arrivare a un finale che vi lascerà a bocca aperta (sto ancora tentando di chiuderla, ma sembra essersi bloccata).

Tanti messaggi nascosti che emergono scavando tra le righe. Primo tra tutti: il passato non si può cancellare se prima non si affronta.

Sara è la protagonista e si ritrova, quasi per caso, a combattere contro i demoni che hanno divorato la spensieratezza di un’adolescenza caratterizzata da un fatto gravissimo, ovvero la perdita di Claudia. Sarà il funerale dell’amica, i cui resti vengono ritrovati a distanza di anni, a riportare Sara tra le montagne di Borgo Cardo, dove era cresciuta con la nonna prima di fuggire. Un luogo speciale, caratterizzato da strane sparizioni.

La montagna crea due tipi di persone: quelle sagge e quelle spaventate (estratto del libro).

Un nuovo temporale divora il sole: Rebecca, segnatrice nonché figlia del Sindaco del paese, scompare. Sara, accusata ingiustamente del rapimento perché vista mentre parlava con la bambina qualche giorno prima, decide di togliere i panni del medico per indossare quelli di una detective improvvisata, aiutata dall’amica Elena che poliziotto lo è di professione.

A poco a poco emerge la verità; una verità che ci insegna almeno due cose: a non fidarci di nessuno e, soprattutto, che con determinazione e caparbietà, unite a un po’ di fortuna, spesso si raggiungere l’obiettivo.

I misteri del passato verranno a galla a uno a uno e verranno cancellati perché avranno finalmente un nome e un volto.

Foto_forresta_1La vera protagonista di questa storia è la montagna che sembra prendere vita grazie all’abilità di Emanuela. I luoghi spesso sono nemici travestiti da finti amici o amici che inizialmente sembravano nemici. O sono entrambe le cose. Mutano pelle a seconda delle circostanze.

Il mio consiglio è quello di leggere questo romanzo perché non rappresenta solo un’ottima lettura ma è anche utile, tecnicamente parlando, per chi è appassionato di scrittura. I luoghi ci vengono mostrati e non raccontati, i personaggi sono caratterizzati molto bene grazie a dialoghi efficaci, il libro è asciutto e privo di infodump (non ci sono informazioni in eccesso) e questo ci consente di completare, con la nostra fantasia, gli scenari che la scrittrice ha abilmente costruito.

Lo avete già letto? Non lo avete ancora letto? È in lista e a breve lo leggerete?

Scrivetelo nei commenti, insieme alla vostra opinione.

Un caro saluto smussatori di angoli.

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